Tempo fa un mio caro amico mi diceva di come gli uomini spesso dicano: io sono dottore e non faccio il dottore. Come se un uomo si esaurisse nel ruolo che riveste socialmente.
Faccio l’architetto. Laureato con lode. Diversi premi a livello nazionale per concorsi di architettura. Un premio europeo UNDER 40 come progettista capogruppo nel 2011. Alcune pubblicazioni su riviste di settore per i lavori svolti.
L’interesse per l’architettura comprende l’arte in ogni sua forma, la letteratura, la danza. E il teatro, vera passione famigliare, fin dai 4 anni, dapprima come attore poi come scenografo e regista. In particolare la scenografia mi ha permesso di sperimentare in piccolo quanto poi avrei potuto ricreare nei progetti di architettura.
Nel tempo l’attenzione sì è sempre più spostata sull’ascolto dei clienti, nel farli stare bene negli ambienti che ho progettato per loro. Per questo motivo ho conseguito un master di lettura del corpo, promosso da Riza Psicosomatica. La ricerca mi ha condotto a scrivere un libro “Avere una casa o essere a casa?” del 2015 dove esplicito un mio metodo di lavoro basato su archetipi architettonici.
All’attività di progettista si affianca anche il ruolo di collaboratore per alcune aziende che producono arredo ma l’amore per l’architettura e per il design è sempre da intendersi come amore e rispetto per le persone che fruiscono di quell’oggetto o di quello spazio.